Se vi è mai capitato di rompervi una gamba, sapete che la rieducazione è un processo lungo e difficoltoso.
Per renderlo più efficace, l’università del Delaware ha appena ultimato la costruzione del primo prototipo di supporto connesso.
Grazie ai sensori inseriti all’interno della protesi è possibile tenere sotto controllo lo sforzo e il carico e il paziente può essere aggiornato in tempo reale di modo che possa correggere eventuali errori e per poter, così, aumentare la velocità di ripresa.
Fonte: PSFW